Due vite, una svolta (titolo originale “The Turning Point”) è tra i dvd che, durante l’anno, inserisco di più nel mio lettore. L’avrò visto almeno una dozzina di volte, e non scherzo! I miei amici più stretti, conoscendomi, mi sfottono al riguardo. Ma io non demordo, anzi, li costringo a rivederlo insieme a me da bravo aguzzino quale sono. Ossessioni a parte, questa pellicola del 1977 diretta da Herbert Ross, che vede come protagoniste le due grandi attrici Shirley MacLaine e Anne Bancroft, è uno dei capisaldi del cinema dedicato alla danza.

Due vite, una svolta – TRAMA (no spoiler)
Due vite, una svolta narra la storia di due donne, amiche sin dall’infanzia ma rivali nel mondo del balletto: Deedee (Shirley MacLaine) ed Emma (Anne Bancroft). La prima ha abbandonato le sue ambizioni di diventare una star dell’American Ballet Theatre. Vive a Oklahoma City con suo marito Wayne, con il quale ha aperto una scuola di danza e ha cresciuto tre figli. Deedee ha scelto l’amore, a differenza della sua migliore amica, Emma. Lei ha scelto l’arte e il successo diventando la prima ballerina, appunto, proprio dell’American Ballet Theatre.
Quando la Compagnia di balletto arriva a Oklahoma City, le due amiche si (ri)incontrano. Ciò fa riaffiorare vecchi ricordi e riapre vecchie ferite. La figlia di Deedee, Emilia (Leslie Browne), viene invitata su richiesta di Emma ad unirsi alla Compagnia. Contemporaneamente inizia una relazione con un famoso ballerino russo Yuri (Michail Baryshnikov), fuggito dall’Unione Sovietica. Al fratello di Emilia, Ethan, viene offerta una borsa di studio per la scuola di danza dell’American Ballet ma è indeciso se far carriera come ballerino o come giocatore di baseball. Partendo da questi presupposti, in Due vite, una svolta si snoderà una vicenda che porterà tutti i protagonisti a ritrovarsi a New York, dove la danza accompagnerà (come sempre è stato) le loro vite e, soprattutto, le loro scelte.

Due vite, una svolta – CHI AVRÀ FATTO LA SCELTA GIUSTA?
In Due vite, una svolta è chiaro lo sforzo per addomesticare il grande pubblico al mondo del balletto, rimuovendo la sua contaminazione dall’alta cultura europea. E così, la maggior parte dei personaggi diventano “ordinari”. Il nucleo emotivo consiste in una serie di scene intime tra le due amiche, Deedee ed Emma. Le donne si riveleranno reciprocamente “verità” e “segreti”.
Dato che nessuna delle due sembra essere del tutto felice, “Due vite, una svolta” pone la vecchia domanda di questo genere di film: chi avrà fatto la scelta giusta? Emma, la ballerina solitaria che invecchia e che ha scelto la carriera rispetto alla vita domestica, o Deedee, la moglie-madre che ha rinunciato alla sua carriera artistica?

Due vite, una svolta – 3 MOTIVI PER NON PERDERLO
1 – C’è tanta bella danza
Due vite, una svolta ci regala estratti di più di una dozzina di balletti che presentano, oltre a Michail Baryshnikov e Leslie Browne, le stelle e il corpo di ballo dell’American Ballet Theatre dell’epoca. Il modo in cui il regista gestisce queste sequenze definisce la scelta che ha fatto durante la pianificazione di tutto il film. Ha scelto di creare un film sul backstage del balletto piuttosto che un film sul balletto. Gli estratti sono adorabili ma spesso così brevi che nemmeno il bambino più irrequieto del pianeta avrebbe il tempo di annoiarsi.
2 – È un film per tutti
Poiché si tratta di un film sulle persone e non sulla danza, la regia indugia nel mostrarci più i volti dei ballerini e le reazioni delle persone tra il pubblico che i danzatori nella loro esibizione integrale. Ciò non disturba assolutamente la visione. Infatti, ad eccezione del duetto d’amore tra Emilia e Yuri, le sequenze di danza sono intervallate nella narrazione come divertissement, senza alcuna funzione narrativa o d’illuminazione del personaggio.
3 – Le attrici protagoniste
Le performance di Shirley MacLaine e Anne Bancroft sono semplicemente straordinarie e colmano i vuoti di una sceneggiatura a tratti banale. Le due attrici regalano al pubblico emozioni vere e profonde rendendo il dramma autentico e credibile.
Il resto dei personaggi è disegnato in modo succinto ma è bello scoprire nei ruoli secondari Martha Scott nei panni di Adelaide, la fondatrice priva di scrupoli e molto calcolatrice della Compagnia. La leggendaria Maestra Alexandra Danilova nel ruolo della Dahkarova. Tom Skerritt come Wayne Rodgers, il marito di Deedee, che anni prima aveva iniziato a corteggiarla per dimostrare a lei (e a se stesso) di non essere gay. Lesley Browne ha ricevuto una nomination all’Oscar, e Michail Baryshnikov, al suo debutto cinematografico, rivela una forte personalità anche nella recitazione.

Due vite, una svolta – ALCUNE CURIOSITÀ
Il titolo originale del film (The Turning Point) è un gioco di parole riferito sia al momento della vita in cui tutto cambia e occorre prendere una nuova direzione, sia alla pirouette (un passo di danza).
Molti degli attori e delle persone del cast hanno avuto a che fare con l’American Ballet Theatre in qualche modo. Michail Baryshnikov e Leslie Browne facevano entrambi parte della Compagnia all’epoca delle riprese. Il regista Herbert Ross fu coreografo dell’American Ballet Theatre negli anni cinquanta.
Ross ha cancellato dal film – contro il parere dello sceneggiatore – la relazione omosessuale tra il coreografo emergente della Compagnia e il direttore artistico, sebbene un breve accenno rimanga nella pellicola.
Audrey Hepburn rifiutò il ruolo da protagonista, andato ad Anne Bancroft, per poter passare più tempo con la sua famiglia.
Solo Shirley MacLaine e Anne Bancroft dovettero prendere lezioni di danza per girare il film.
Con 11 nomination all’Oscar e nessun premio conquistato è il film che detiene il record negativo nella storia del prestigioso premio cinematografico. Verrà eguagliato nel 1986 dal film “Il colore viola” di Steven Spielberg.
Due vite, una svolta è una storia onesta, toccante e molto emozionante. Dunque, cosa aspettate a vederlo? Sono curioso di sapere se vi conquisterà tanto quanto ha conquistato me.
Buona visione e buona danza.