Alicia Alonso: il mondo di Tersicore dedicherà la Giornata Internazionale della Danza 2020 a lei. Per il centenario della nascita della leggendaria ballerina, l’International Theatre Institute (ITI) omaggerà questa Prima Ballerina Assoluta.
LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DANZA
Ogni 29 aprile si celebra la Giornata Internazionale della Danza, istituita dall’UNESCO in corrispondenza con la data di nascita del grande maestro e coreografo francese Jean Georges Noverre. Quest’anno diverse compagnie e artisti del pianeta avevano pianificato di offrire spettacoli per commemorare il centenario della nascita di Alicia Alonso. Tuttavia, a causa del coronavirus, il segretariato ITI/UNESCO ha deciso di organizzare un tributo internazionale virtuale in riconoscimento dello straordinario lavoro artistico della ballerina cubana. Alicia Alonso, morta nel 2019, si è distinta, oltre che come artista eccezionale, anche per essere stata ambasciatrice mondiale dell’UNESCO.
La Giornata Internazionale della Danza è stata creata dal comitato di danza dell’International Theater Institute, partner principale per le arti dello spettacolo dell’UNESCO. Ogni anno, dalla sua creazione nel 1982, viene selezionata una personalità della danza per scrivere un messaggio in occasione dell’International Dance Day. Questo è un giorno di festa per coloro che credono nel valore e nell’importanza della forma d’arte chiamata “Danza”. L’International Dance Day funge da campanello d’allarme per i governi, i politici e le istituzioni che non hanno ancora compreso appieno il suo valore. Di seguito il mio video celebrativo per il 2020.
IL MESSAGGIO PER IL 2020
Oltre al tributo per Alicia Alonso, L’ITI ha scelto un grandissimo personaggio del panorama mondiale della danza per diffondere un messaggio di resilienza e speranza. Il suo nome è Gregory Vuyani Maqoma, poliedrico artista sudafricano. Ballerino, attore, coreografo e Maestro di danza. Ecco le sue parole:
“Durante un’intervista che ho avuto di recente, ho riflettuto profondamente sulla danza e su cosa significhi per me. Rispondendomi, ho ripercorso il mio viaggio e mi sono reso conto che la danza, per me, è uno scopo. Ogni giorno presenta una nuova sfida che deve essere affrontata. È attraverso la danza che cerco di dare un senso al mondo. Stiamo attraversando tragedie inimmaginabili, in un momento che potrei descrivere meglio come un’era “post-umana”. Più che mai, ora, dobbiamo ballare con uno scopo. Dobbiamo ricordare al mondo che l’umanità esiste ancora. La nostra danza deve dare un segnale forte ai leader mondiali e a quelli incaricati di salvaguardare e migliorare le condizioni umane.
Siamo un esercito di pensatori furiosi. Il nostro obiettivo è quello di cambiare il mondo un “passo” alla volta. La danza è libertà e attraverso questa dobbiamo liberare gli altri dalle trappole in cui vivono. Danzare non è politica, ma diventa politica perché porta nella sua fibra una connessione umana. Ballando rispondiamo alle circostanze col tentativo di ripristinare la dignità umana. Mentre balliamo con i nostri corpi, rotolando nello spazio e intrecciandoci insieme, diventiamo una forza di movimento che intreccia i cuori, tocca le anime e fornisce la guarigione. E lo scopo diventa un’unica danza invincibile e indivisibile. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno ora è ballare ancora!”

ALICIA ALONSO: breve biografia
Alicia Alonso si affacciò al mondo della danza nel 1931 a L’Avana, presso la scuola di balletto della Sociedad Pro-Arte Musical, con Nikolai Yavorsky. iniziò danzando a Cuba con il nome di Alicia Martinez. A 15 anni si sposò con il partner, il ballerino Fernando Alonso, e adottò il nome di Alicia Alonso. La sua carriera professionale iniziò però negli Stati Uniti nel 1938. Danzò in molte commedie musicali come Great Lady nel 1938 e Stars In Your Eyes nel 1939 (coreografia di George Balanchine). A 19 anni diventò parzialmente cieca. Si aiutò con le luci per orientarsi sulla scena, chiedendo, inoltre, ai partner artistici di trovarsi esattamente là, dove lei pensava che si trovassero.
Nel 1939 entrò nell’American Ballet Caravan, precursore dell’attuale New York City Ballet. Qui passò i migliori anni della sua carriera, interpretando i grandi ruoli del balletto classico. Nominata étoile, avrà l’occasione di lavorare con i più grandi coreografi del tempo. Le sue versioni dei grandi balletti classici divennero note a livello internazionale. Desiderosa di dare un contributo allo sviluppo del balletto a Cuba, il suo paese d’origine, fondò nel 1948 a L’Avana, il Ballet Alicia Alonso. Questa compagnia prenderà in seguito il suo nome attuale di Ballet Nacional de Cuba, da lei diretta fino alla morte. Nel 2002 fu nominata ambasciatore di buona volontà dall’UNESCO per il contributo allo sviluppo e alla salvaguardia della danza classica.